"Ringfibel" in bronzo

47. Dalla tomba 5 1. "Ringfibel" in bronzo con terminazione quadrangolare e ardiglione in ferro; diam. 4,8; lungh. ardiglione 5,5; inv. 225.209. A lungo si è discusso se oggetti del genere fossero da intendere come fibbie oppure se fossero fibule, ipotesi ora largamente condivisa, per quanto Sellye 1990 ammetta la posssibilità che questi oggetti fossero portati alla spalla (come fibule) o sul bacino (come fibbie). Il Koch nel 1974 ha nettamente distinto un tipo di origine germanica, con terminazione allargata, da uno diffuso nel Norico e in Pannonia, dall'area danubiana fino al Friuli. Nel 1990 è uscito un amplissimo studio di Ibolya Sellye che prende in esame 127 esemplari (per la maggior parte provenienti dai magazzini dei musei e quindi inediti e nella stragrande maggioranza pannonici). Ad essi si devono aggiungere alcuni già menzionati dal Koch nel 1974 (tra cui due del museo di Udine), altri della Slovenia pubblicati nel 1994 e altri ancora dalla Slovacchia. In totale si può calcolare che l'insieme delle "Ringfibeln" delle diverse varianti superi i 150 esemplari (vedi tav. VI). Raramente sono note fibule del genere in argento o anche in oro. Per lo più si tratta di oggetti piuttosto semplici, talora decorati appena da una serie di soleature sul bordo, salvo alcuni esemplari che presentano una appendice molto elaborata e ricavata a traforo. La notevole frequenza negli accampamenti militari e insediamenti civili a loro vicini, nonché nei relativi cimiteri, e infine la presenza in tombe di individui di sesso maschile fa pensare che fossero in uso specialmente, anche se non esclusivamente, per i soldati (SELLYE 1990, p. 40). A Lauriacum in due casi si è documentato come fossero portate da uomini sulla spalla sinistra (SEDLMAYER 1995); la medesima osservazione è stata fatta per la t. 160 di Intercisa, mentre nella t. 280 di Sagvàr è stata osservata presso la spalla destra. In Italia settentrionale la diffusione è limitata all'agro di Aquileia e pare dipendere in larga misura dai suoi stretti rapporti con il territorio pannonico. Due esemplari vengono dalla grotta di Predjama, ove la cospicua presenza di elementi dell'abbigliamento miltare è stata recentemente interpretata come una rafforzata presenza di soldati a controllo del territorio e specialmente delle vie di comunicazione, che anche in questo caso si dipartivano da Aquileia. Per quanto riguarda gli esemplari di questa forma, corrispondente al tipo 1 del Sellye, su 51 es. a me noti, solo 8 sono stati rinvenuti al di fuori della Pannonia; 3 si trovano nel Museo di Udine e la fibula di lutizzo è la più occidentale tra quelle finora note. La datazione proposta va dalla fine del 111 sec. alla metà del 1V, con possibilità di attardamenti nella seconda metà dei IV sec. Il nostro esemplare fu deposto nella tomba, insieme con il suo proprietario, nel corso dei secondo terzo del IV sec., come dimostra la presenza delle monete, di cui la più recente si data al 348 - 350 d. C.