Presentazione
del Sindaco di Codroipo |
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Vi
sono più motivazioni per cui l’Amministrazione Comunale da tempo
si è impegnata nel favorire l’uscita di questo volume, che si pubblica
tre anni dopo quello della stessa serie dedicato alla necropoli di Iutizzo
e segue quello di Tiziana Cividini con la completa ricognizione del materiale
di superficie.
Il
primo motivo è la ricorrenza, poco più che simbolica, del
bimillenario della sistemazione augustea della strada da Iulia Concordia
diretta al Norico, che dopo le paludi di Bueriis andava a incontrare quella,
più antica, proveniente da Aquileia. Se questa sistemazione, che
avvenne probabilmente più nel 2 che nell’1 a. C., come i miliari
rimasti ci lasciano credere, possiamo ritenere che almeno da quel momento,
se non prima, l’insediamento stabile romano che costituiva allora il centro
abitato da cui il nostro paese deriva, abbia assunto il nome di Quadrivium,
che a tutt’oggi, benché mutato, si conserva.
Gli
studi più recenti, che si riferiscono agli scavi archeologici e
ai ritrovamenti effettuati negli ultimi anni, ci mostrano una continuità
che risale almeno all’età del bronzo se non prima. Il lavoro di
ricerca e di analisi, di cui qui si dà conto, non è ancora
concluso e i due castellieri del territorio comunale, rispettivamente
di Rividischia e di Codroipo, si rivelano giacimenti di estremo interesse
non solo per la storia locale, ma anche per una miglior comprensione delle
vicende della parte del Friuli innervata dal Tagliamento, in periodi così
lontani.
Continuità
di insediamenti, di importanza non esclusivamente locale, continuità
di studi e di ricerche, continuità di impegno per l’Amministrazione.
Gli scavi hanno, infatti, permesso ormai di accumulare un ingente patrimonio
di materiale archeologico, catalogato, restaurato, studiato e pubblicato,
che farà bella mostra di sé nel Museo del Codroipese, con
una documentazione di tutto rispetto che riguarda l’età del bronzo,
il periodo romano - specialmente l’età augustea e il periodo tardoantico
- e giunge fino alle soglie della modernità.
Un
grazie a tutti coloro che hanno reso possibile quest’opera, che si è
basata sul costante e determinante appoggio di un nutrito gruppo di appassionati
locali, con in testa il geom. Adriano Fabbro, Giorgio Iacuzzo, Franco
Rossit e molti altri, e di Codroipo e di Camino, cui si sono affiancati
numerosi altri membri della Società Friulana di Archeologia, e
di studiosi e di studenti locali e anche di altre regioni e stranieri,
sotto la guida del Museo Archeologico dei Civici Musei di Udine.

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