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NECROPOLI DI IUTIZZO NEL QUADRO DELLE NECROPOLI RURALI TARDOANTICHE
DEL FRIULI E DELL'ITALIA SETTENTRIONALE E SUO VALORE PER LE INDICAZIONI
DI CARATTERESTORICO ED ECONOMICO DEL POPOLAMENTO DEL FRIULI |
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La necropoli di lutizzo presenta un numero di tombe non elevatissimo,
tuttavia sufficientemente ampio per poter permettere una serie di considerazioni,di
carattere topografico, relative al rituale funerario e infine di analizzare
indicatori di tipo economico validi per l'area. La tomba n. 31 ci mostra
che l'area fu usata a scopi funerari fin dalla prima metà del 1 sec. a.
C. e come tale venne utilizzata almeno fino alla metà del IV sec. d. C.
(es. t. 44) e probabilmente anche dopo, quindi per un periodo non inferiore
a quattro secoli. Gli scavi hanno permesso di indagare in maniera totale
un'area molto vasta, ma rimane ancora problematico stabilire se vi sia
stata un'interruzione nell'uso del cimitero o se una parte di esso sia
stato asportato dalle arature profonde (che avrebbero portato in luce
alcuni materiali) o ancora se si debba pensare a una possibile estensione,
magari dopo un intervallo, o sotto il vicino pioppeto o in altra area
che ancora non è stata identificata. In accordo con le chiare prescrizioni
del diritto romano, che impongono di riservare ai cimiteri aree poste
lungo limiti della centuriazione, possiamo ricavare due notizie di grande
interesse. La prima è che un limite del sistema centuriato doveva passare
poco lontano dal nostro sito. La seconda che questo sistema, nell'area
di cui ci occupiamo, doveva già essere esistente e operante forse ancor
prima della metà del 1 sec. a. C. Dall'esame della carta al 10.000 e delle
fotografie aeree, si ricava che l'attuale via Griulis appare grosso modo
orientata come i cardini della centuria zione aquileiese: perpendicolarmente
ad essa corre a nord un altro elemento che è orientato come i decumani
e al di sotto del quale si è individuata la presenza di un'altra necropoli,
a ovest del centro abitato di Codroipo, probabilmente in uso ancora nel
1 sec. a. C. come dimostra un frammento di torques a nodi ivi rinvenuto.
Abbiamo quindi due elementi che ci dimostrano come il reticolo della centuriazione
fosse esteso all'area del Codroipese nel corso del 1 sec. a. C., forse
ancora nella prima metà, e come esso fosse alla base della scelta per
l'ubicazione delle necropoli e probabilmente anche delle ville rustiche.
Di fatto tuttavia, se le osservazioni che abbiamo esposto sopra a proposito
della stratigrafia orizzontale sono vere, sembra che la prima fase della
necropoli avesse un orientamento nord-sud che non coincide affatto con
quello che è il tradizionale andamento degli elementi della centuriazione.
A lutizzo abbiamo il cimitero posto a ovest del limite centuriale, mentre
la villa, distante circa 250 m, è a est dello stesso. In altri casi, localmente,
la distanza tra villa e relativa necropoli, è leggermente maggiore e può
arrivare a 400 m (Fonte Maschia, a Sud di Villa Manin). Altri due elementi
accomunano la nostra coppia villa-necropoli di lutizzo a quella della
località Fonte Maschia, ovvero la durata che nei due casi arriva sicuramente
fino al IV sec. avanzato e la possibile presenza in entrambi di militari
o di funzionari civili di alto grado o comunque di elementi dell'abbigliamento
("Zwiebelknoppfibeln") che si ritiene Propri di questi personaggi nel
periodo tardoimperiale. L'elemento topografico di maggior rilevanza nella
zona era certamente la strada che provenendo da come dimostra il buon
livello di alcune sepolture del Vado (BUORA 1987) toccava le località
di Pieve di Rosa 1 sec. d. C. Se la zona venne di nuovo intensamente e
di Codroipo: il percorso più volte ipotizzato come popolata nel corso
del IV sec. credo che la spiegazione un rettilineo (es. TAGLIAFERRI 1986)
viene confermato si debba cercare ancora una volta nel percorso stradale
dall'allineamento delle maggiori tre chiese della zona e nella sua non
diminuita importanza. (Pleve di Rosa, Camino, Codroipo), di cui ben due
pievi, Attraverso questa strada era possibile raggiungere lungo questo
ipotetico, ma assai probabile tracciato di la città di Iufla Concordia
in mezza giomata di cani cui si scorgono labili tracce dalla fotografia
aerea e che mino (una quindicina di chilometri), mentre Aquileia, cui
ha conservato traccia nella toponomastica locale. La il territorio di
lutizzo faceva capo, era tre volte più strada, i cui lavori di sistemazione
al tempo di Augusto lontana, distando circa 45 km (trenta miglia). Per
si conclusero tra 1 giugno e 9 dicembre dell'anno 1 a. C., queste ragioni
noi possiamo ritenere che parte degli aveva lo scopo palese di costituire
una direttrice privi~ oggetti importati dalla pianura padana rinvenuti
nellegiata tra la pianura padana e i territori transalpini, in l'area
della necropoli vengano da Concordia piuttosto questo caso specialmente
della Carinzia, che dopo il che da Aquileia. 15 a. C. erano venuti di
fatto a far parte dell'im- pero romano. La strada fu risistemata nel periodo
Le fonti archeologiche: necropoli rurali del Friuli tetrarchico, come
dimostra un miliare già noto nel secolo scorso e ora scomparso (CIL, V;
BASSO 1987), che si Se negli ultimi decenni del secolo scorso gli scavi
conservava nell'ambito della pieve di Rosa. Ora la estensivi nelle necropoli
romane di Aquileia hanno nostra necropoli dimostra che la zona era già
abitata incrementato collezioni private e pubbliche raccolte almeno parzialmente
prima che la strada venisse potenziata (CHINELLI 1995), non altrettanto
si può dire del restante da Augusto. La diffusione delle fibule di tipo
Nova Vas, territorio del Friuli. Fino ai nostri giorni si sono avute e
come abbiamo sopra rilevato, dimostra come vi fosse registrate molte segnalazioni
di tombe (definite spesso una strada che seguiva il corso del Tagliamento
da est "isolate" nella letteratura specialistica) o sono state almeno
fin dalla prima metà del 1 sec. a. C.: è probabile scavate solo in piccola
parte necropoli che perciò hanno che i lavori augustei abbiano rettificato
e razionaliz-prodotto un numero ridotto di sepolture, spesso inferiore
zato una pista protostorica che, partendo da alla decina. Per queste ragioni
la necropoli di lutizzo, Concordia, attraversava i due rami del Tagliamento
indagata per un'area di quasi 2.400 mq, costituisce un ove il passaggio
era più agevole. La strada attraversava punto di riferimento imprescindibile.
il territorio centuriato senza utilizzare alcun elemento Specialmente
le zone sepolerali del IV sec. sono della centuriazione, poiché puntava
a ridurre i tempi di sostanzialmente sconosciute. Per quanto riguarda
percorrenza. Per questo non esiste alcun rapporto di Aquileia conosciamo
l'ubicazione e in qualche modo dipendenza tra la nostra necropoli e il
tracciato della via, l'estensione dei principali cimiteri suburbani (Beligna,
S. che corre a circa 700 m dall'arca sepolcrale. Ovviamente Stefano, Monastero,
S. Felice etc.) ma non la loro tutta la zona acquistò enorme importanza
dopo la organizzazione interna. In ogni caso lo studio delle sistemazione
della strada, che aveva anche un signi- epigrafi dimostra che le sepolture
tarde erano distrificato militare oltre che economico. La prova archeo-
buite in maniera diffusa alla periferia della città nelle logica viene
dal rinvenimenti effettuati nel centro aree già da secoli usate a scopi
funerari e persino alstorico di Codrolpo che fu interessato da bonifiche
l'interno di edifici civili, come si ricava ad es. dalle notizie relative
alle ville rustiche del Cividalese, ma Carpane, presso Montecchio Maggiore
(Vicenza) sono anche di altri siti del Friuli (es. Pavia di Udine). Il
ancora sostanzialmente inedite. Numerosi casi come il caso di lutizzo
dimostra come a partire almeno dalla cimitero di Sovizzo, sempre nel Vicentino,
mostrano una fine del 111 sec. d. C. (se non prima) si sia riorganizzato
continuità; altre necropoli, come quella di Bossema di in maniera innovativa
l'occupazione dell'area Cavaion, sono state ben pubblicate, ma offrono
un cimiteriale introducendo elementi di ordine e di campionario molto
ridotto. Alcune necropoli della pianificazione" prima sconosciuti. Nello
stesso tempo Lombardia sono state nuovamente riconsiderate in osserviamo
la persistenza degli assi centuriali. Le tombe occasione della mostra
su Milano capitale, ma la trat- tarde dimostrano quanto fosse radicato
il rispetto tazione è stata di necessità compressa in poco dell'orientamento
della centuriazione che qui determina spazio. Successivamente I. Nobile
si è occupata delle non solo l'orientamento delle singole sepolture, ma
in necropoli dell'area lariana (ancora una volta disperse e generale la
collocazione dell'area più tarda finora nota. spesso consistenti in poche
tombe effettivamente In questa parte dell'agro di Aquileia, evidentemente
riconosciute) che ci permettono un confronto con la vicina non turbata
da inondazioni ed eventi negativi per area del Canton Ticino, tra cui
emerge la necropoli di l'organizzazione del territorio, gli elementi antichi
Solduno. In conclusione, scartata la Carinzia, ove continuarono a persistere
almeno fino al IV sec. In altre non sono note tombe del IV sec., ed esaminata
con parti, come ad es. a Lovaria, gli scavi recenti hanno cautela la situazione
della Slovenia, dove negli ultimi dimostrato che gli elementi della centuriazione
erano decenni si è spesso privilegiato il momento altome- ancora in bella
vista e mantenevano la loro impor- dievale rispetto a quello tardoantico,
occorre ricorrere tanza ancora nel VI e nel VII sec. d. C. Dobbiamo alle
numerose attestazioni della Pannonia e special- ancora osservare come
gli abitanti del luogo fossero mente alle vaste necropoli della Germania
meridionale ben consapevoli del livello di falda, dato che sep- per avere
termini di confronto puntuali. pellirono i loro morti immediatamente al
di sopra del livello massimo dell'acqua. Il rituale funerario della necropoli.
La necropoli di lutizzo costituisce un importante Il periodo tardorepubblicano
e protoimperiale elemento di confronto con altre due necropoli tardoan-
tiche (o comunque usate in quell'epoca) del Friuli, La presenza di un
contenitore per ceneri, quale esso precisamente Sclaunicco e Castions
di Strada. Sicura~ sia, appare del tutto eccezionale, a lutizzo. Sostanzial-
mente esistono numerose altre necropoli contem~ mente si limita a un solo
caso, che è la tomba n. 3 1, poranee, come quella di Villanova di Farra,
di cui però datata verso la metà del 1 sec. a. C., o forse qualche finora
troppo pochi elementi sono stati resi noti. tempo prima. Un caso analogo
si riscontra a Sclau- Purtroppo in generale le necropoli contemporanee
nicco ove una tomba forse di qualche decennio poste- dell'Italia settentrionale
sono poco note, sia perché riore aveva come contenitore delle ceneri un'olla
simile spesso sono state indagate in anni lontani e pubblicate con marchio
stampigliato sul fondo Q. Antonius) (Buo- con criteri diversi da quelli
attuali, sia perché esistono RA 1989). Va rilevata non solo la totale
assenza di conteni- solo notizie di archivio o notizie preliminari. La
tori di pietra (isolati cinerari sono noti anche dal Codroi- situazione
non è migliore ad es. nella vicina Slovenia pese e in genere da più luoghi
del territorio di Aquileia, (es. la necropoli di Kosovelj) o anche nel
Trentino (ai ma in associazione con monete o corredi non anteriori Paradisi),
nel Veneto conosciamo alcune aree di all'età giulio-claudia, ad es. a
Fagagna, Latisana, Co- rinvenimenti (es. Biverone, per cui Mappa archeologica,
droipo, Udine, Sevegliano, Basaldella), ma anche la man- pp, 11-16) ma
alcune di esse come la necropoli di canza di forme "costruite" come vani
quadrati entro muri
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