STORIA DELLA LAGUNA DI VENEZIA NELL 'EPOCA ANTICA  
Iwona Modrzewska‑Pianetti
Istituto di Archeologia Universita' di Varsavia

frammenti del libro di  I.Modrzewska­Pianetti ed. Istituto di Archeologia Universita' di VarsaviaVARSAVIA 2000.

Capitolo I.

Ambiente fisico dei siti archeologici della laguna di Venezia.

Stadio e direzioni delle ricerche.

1 primi scavi stratigrafici nella laguna di Venezia sono stati fatti dalla missione polacca dell' allora Istituto di Storia della Cultura Materiale, ora Istituto di Archeologia ed Etologia, dell' Accademia polacca delle scienze, diretto al tempo da Witold Hensel, nel 1961 e 1962. Gli scavi erano diretti da Lech Leciejewiez con la partecipazione di Eleonora Tabaczynska e Stanislaw Tabaczynski.(Leciejewiez et al, 1977)

Da quel tempo sono stati pubblicati vari studi concernenti i cambiamenti dell' ambiente delle lagune, della costa altoadriatica e sui processi geologici che vi si svolgono. (Brambati 1985;Marabini,Veggiani 1992)

Negli ultimi decenni si sono svolti vari congressi e simposi dedicati ai problemi dell' ambiente lagunare e conservazione dei monumenti direttamente legati ai cambiamenti moderni dell' atmosfera. (Ripristino,conservazione ed uso dell' ecosistema 1979)Gli Incontri scientifici sono iniziati nel 1960 con il Convegno per la conservazione e difesa della laguna ove G. Morandini ha presentato uno studio significativo dello sviluppo fisico e storico della laguna di Venezia. (Morandini 1960) Questa direzione delle ricerche, concernenti I' ambiente e la storia, sarà continuato in seguito da altri studiosi e specialisti delle scienze della terra. Le indagini sul territorio e le questioni antropiche era sviluppato nella stessa sede, da P.Leonardi.(Leonardi 1960) Uno dei piu' recenti e significativi incontri si e' svolto a Venezia nel 1995 ove le varie direzioni delle ricerche ambientalistiche sulla laguna venivano presentate con maggior ampiezza di quelle archeologiche.

A Venezia, la gamma piu' ampia di studi viene condotta dai due istituti del Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto di biologia del mare e Istituto per lo studio della dinamica delle grandi masse.Da tempo quest'ultimo ha iniziato un programma sulle testimonianze archeologiche in funzione della stratigrafia storica della laguna, a cui abbiamo preso parte. come archeologo.Pero' la maggioranza delle ricerche dell' istituto e' indirizzata alla occeanografia per per la necessita' di capire i meccanismi della formazione dell' ambiente fisico della laguna. Questa direzione degli studi e' ben presentata negli Atti del Congresso internazionale sulla subsidenza del 1984.(Carbognin et al. 1984).

Con la crescita dell‘interessamento per F archeologia del terreno, cominciata dagli scavi polacchi a Torcello, la Soprintendenza archeologica del Veneto, con sede a Padova, ha condotto vari scavi di urgenza. Agli archeologi si accompagnava il geologo del CNR V.Favero. Egli collaborava con la paleontologa del CNR di Venezia R.Serandrei, per la ricostruzione dei cambiamenti del territorio del Veneto e della laguna di Venezia. (Favero,Serandrei Barbero 1980) Accanto all' interessamento per I' ambiente fisico, gia' da tempo si è sviluppato anche quello per la topografia antica. Esso e' derivato dalle scoperte fatte durante i lavori di bonifica che hanno rivelato la esistenza della via Annia.Questa strada antica, visibile in alcuni tratti, nel Il secc.C.univa I' arco altoadriatico fino ad Aquileia.L' interessamento per la topografia è stato approfondito dagli studiosi G.Brusin e A. Degrassi, i quali hanno lasciato opere classiche per il territorio adriatico. (Brusin, 195 6;Degrassi 1956)Questa direzione degli studi, cominciati gia' prima della seconda guerra mondiale, ha portato a una ricca documentazione di carte, fotocarte, elenchi di ritrovamenti e schizzi fatti sul teneno.(Battaglia et al.1938) Gli interessi per la topografia si sono sviluppati parallelamente al collezionismo, cosi tipico per l'ambiente veneziano, e alla attivita' di antiquari veneziani. (Venezia e l'archeologia 1990) Invece i Avori sul terreno si svolgevano principalmente nelle città' della costa adriatica, specialmente ad Aquileia ed Altino.Le scoperte erano anche casuali e concernevano le tracce della romanita' di municipi cosi importanti come Padova ove sotto la città' attuale venivano scoperti i resti del teatro nel Prato della Valle e uno dei ponti e porto fluviale presso F Uni vers ita'. (Galliazzo 1971) Le organizzazioni scientifico‑culturali di Venezia raccoglievano la documentazione sul territorio, cosi' sono stati accresciutì gli archivi del Magistrato delle acque di Venezia, dipendente dal Ministero di lavori pubblici, Biblioteca Marciana a San Marco dipendente dal Ministero dei beni culturali, Archivio di stato di Venezia. Essi comprendono preziose raccolte di carte e documenti sui cambiamenti della terraferma e laguna dovuti alle regolazioni idrauliche fatte dalla repubblica di Venezia dal XVsecolo.(Padoan 1956;La laguna di Venezia 1996)Esse servono a studi comparativi e di ricostruzione dell' aspetto della laguna dato dalla natura e attivita' umana.Le carte moderne devono anch'esse essere attualizzate spesso dal Magistrato delle acque dati i cambiamenti della laguna moderna.Le carte edite scrupolosamente dal regno Lombardo‑Veneto e poi dall' Istituto geografico militare, si differenziano dalla carta che ora ci serve per collocare i luoghi lagunari edita dall' Ufficio idrografico del Magistrato delle acque di Venezia nel 1975.(Modrzewska,Canal 1993)

Preziosi studi sono sati lini dagli ingegneri del Servizio idrografico e mareografico nazionale a cura di A. Rusconi. (Scritti sugli apporti 1992)Alcuni dedicati al fenomeno delle acque alte,cause e conseguenze, sono stati presentati negli ultimi anni in convegni internazionali e fanno parte dei programmi idrologici dell' UNESCO.(Ferla,Rusconi 1994;Rusconi et al 1993)

L'uomo, ambiente e clima.

Parallelamente alla direzione degli interessamenti sugli aspetti fisici del territorio veneto, un' altra parte dell' attenzione è stata rivolta all' etnologia delle isole e della costa veneta. E mosaico etnologico del Veneto e' cosi variato come F architettura e i modi del lavoro nelle isole.11 risultato piu' espressivo di questo tipo di studi e' la monografia in molti volumi editi dagli anni trenta durante i seguenti venti anni: "La laguna di Venezia" della Delegazione italiana della commissione per la esplorazione scientifica del Mediterraneo. In essa, accanto alle primarie finalità oceanografiche, è data larga parte alle problematiche storiche ad esempio i contributi di R.Cessi.(Cessi 1943) Sono trattati anche gli aspetti etnografici riguardanti le attivita' tradizionali della laguna come i contributi di G.Bullo. ( Bullo 1940)

Di piu' le istituzioni e organizzazioni scientifico‑culturali come Ateneo Veneto,Istituto Veneto di scienze lettere ed Arti e Universita' di Trieste hanno meriti speciali per la storia dell' Altoadriatico.(Pignatti 1972)Essi hanno permesso di fare il quadro generale del territorio influenzato al Nord dalle Alpi e fino alle vicinanze della laguna.(Candida 1959)

Specialmente durante gli ultimi quindici anni sono stati pubblicati vari studi concernenti problemi regionali a cura dei comuni veneti come quello sul territorio di Treviso posto al Nord di Venezia.(Pitteri 1984) Il trevigiano, come molti altri luoghi veneti, tramite il fiume Sile, e' collegato con la storia della laguna di Venezia.1 cambiamenti dei percorsi dei fiumi,regolati anche dall' uomo, influivano sulla vita nella laguna Nei tempi moderni la vita di un tempo e' stata registrata dalle molte fotografie che riflettono il paesaggio,uomini e fauna degli inizi del secolo.Con gli anni il quadro cambiava anche in relazione ai cambiamenti della laguna.(Zunica 1972;Cavazzoni 1995).

Il territorio veneto era molto popolato nei tempi romani come testimoniano i resti materiali degli insediamenti necropoli, iscrizioni.11 territorio gia' agli inizi del 1 sec.a.C era inquadrato nella organizzazione spaziale della centuriazione. Si sviluppavano numerose città' che ebbero, dopo il diritto latino, anche il romano del 1 sec.a.C. Le numerose strade tagliavano il territorio da Ovest a Est e da Sud a Nord, verso le valli alpine.Tutto cio' e' rimasto nella organizzazione moderna del Veneto come per alcune strade moderne che corrono sul sisterna del graticolato romano.(Cagnazzi 1983)11 quadro generale dei percorsi stradali nella Regio X Venetia et Histria lo dobbiamo a L.Bosio, autorita' della topografia antica nell' Universita' di Padova,(Bosio 1970) Pochi anni fa, a questi si sono aggiunti gli studi di W.Dorigo dell' Universita' di Venezia che ipotizza la ricostruzione della divisione territoriale romana anche nella laguna di Venezia.(Dorigo 1994)AI momento lasciamo questa ipotesi senza commento, su essa torneremo piu' tardi. Per la ricostruzione del percorso antico della linea di costa e delle caratteristiche della topografia ci sono state di molta utilita' le elaborazioni delle riprese da satellite fatte da B.Marcolongo.(Marcolongo, Bonetta Lombardi 1990)

Mentre questi studi sono stati utili per la terraferma, la ricostruzione della laguna ancora non era completa.Sono rimaste le domande che si ponevano gli storici e ambientalisti da anni: se le isole erano abitate nella Antichita', quale era la forma della vita lagunare di allora,quando gli insediamenti venivano abbandonati? Sono solo alcune delle domande cui le foto da satellite non potevano dare risposte.Neanche le indagini archivistiche concernenti le epoche piu' recenti e indubbiamente preziose non potevano dare risposte per le epoche piu' anChe.(Vecchi 198 1)

Prima che la missione archeologica polacca avesse cominciato gli scavi nell'isola di Torcello nel 1961, si credeva che fossero state le invasioni barbariche a spingere gli abitanti della terraferma a costituire gli insediamenti nelle isole della laguna, incluso Torcello, nel VI‑VII sec.d.C.II compito della missíone polacca,è stato di chiarire le origini altomedievali di Venezia e degli insediamenti nella laguna.(Bognetti 1961) Le origini storiche del popolamento delle isole veneziane erano nascoste nelle notizie varie provenienti dalle fonti scritte preparate dalla fine dell' VIII al XI secolo, quando gli scrittori creavano varie leggende sulla città le sue autorita' amministrative e sugli arrivi delle nuove popolazioni venute da di la' delle Alpi.(Ortalli 1981; Dorigo 1983;Bartolini 1982)Questo fu un' altro degli scopi degli scavi polacchi cioè quello di confrontare le leggende con la realta' di Torcello. Torcello fu scelto data la sua posizione vicino al percorso antico del fiume Sile che univa una volta la isola con Altino, città' romana sulla costa a pochi chilometri dall' isola. Altino, l'antico municipium Altinum, era un porto di transito sulla rotta verso Aquileia. Era gia' conosciuto dai suoi monumenti antichi, apparsi gia' negli anni quaranta del novecento, descritti da G.Brusin e poi dalla Fogolari.(Fogolari 1956).

Sono stati svolti anche studi complementari per il territorio costiero, concernenti il percorso del fiume Sile che ha cambiato dai tempi antichi il suo percorso. (Pianetti 1968), fiume che doveva essere importante e che è notato da Plinio ( Plinio, Historia naturalis III, 126)

Cosa ha causato i cambiamenti territoriali fino al punto che la storia della laguna fino a oggi non e' completamente chiara? Generalmente si può rispondere che vi sono varie cause che comprendono l'abbassamento del suolo e il cambiamento dei percorsi fluviali della zona costiera. Specialmente per la laguna di Venezia erano importanti i percorsi del Sile, Piave e Brenta che scorreva una volta per Padova.(Scritti sugli apponi 1992,20‑50)A questi fenomeni si aggiunge anche I' innalzamento del livello dell' Adriatico. Tutti questi fattori influivano sulla vita nella laguna di Venezia. (Marabini, Veggiani 1992)Alcuni fenomeni climatici, che uscivano dalla norma, venivano gia' notati nelle cronache scritte dell' VIII sec.d.C Come Paolo Diacono che descrive i fatti della seconda meta' del VI sec.d.C.Le fonti parlano di una alluvione che ha coperto il territorio veneto a causa delle piene dei fiumi e innalzamento del mare.(Bognetti 1961)Questo fenomeno climatico veniva paragonato a un' altra catastrofe cioe' la invasione degli Unni che avrebbe dovuto causare gh spostamenti della popolazione verso la laguna Ci si deve chiedere se in questo periodo difficile fu possibile la vita nelle isole. Su questi dubbi dovevano riflettere gli archeologi polacchi dopo gli scavi nell' isola di Torcello.

 

Risultati delle indagini e nuove domande

In questo luogo vogliamo riferirci ai primi lavori stratigrafici a Torcello perchè essi sono fino a oggi il riferimento piu' importante per la laguna.

Dopo molti anni sono stati intrapresi nel 1994 studi per la verifica dei materiali rinvenuti quaranta anni fa.Esso fu possibile grazie al programma comune PAN ‑ CNR. Gli scavi di Torcello invece sono stati ripresi nel 1983 diretti da L.Leciejewicz e organizzati da G.Traversari dell' Universita' di Venezia. (Leciejewicz,RuIewicz 2000)Quesú scavi che ora sono pubblicati assieme agli altri studi dalla Universita' di Venezia, comprendono I' epoca altomedievale di Torcello.(Leciejewicz 2000)Negli anni ottanta sono state svolte anche prospezioni geofisiche in punti scelti dell' isola. (Herbich,Modrzewska 2000) Un' altra equipe, diretta da W.Hensel dell' Istituto per la storia della cultura materiale PAN( ora Istituto di archeologia e etnologia), ha operato presso la basilica di San Donato nell' isola di Murano.1 risultati di queste indagini aspettano ancora di uscire alla luce. La collaborazione intrapresa negli anni novanta fra PAN e CNR ha come scopo ultimo la verifica per mezzo dei dati archeologici dei cambiamenti dell' ambiente fisico della laguna. Questa linea della ricerca può essere oggi approfondita dati i progressi degli studi sul territorio veneto e i progressi degli scavi archeologici nel retroterra.Gli studi possono essere svolti anche grazie al grande progresso delle ricerche sulle ceramiche tardoantiche e altomedievali dell'Altoadriatico e anche grazie alle nuove scoperte e prospezioni nella laguna (E Venezia.A Torcello la missione polacca nel 1961 e 1962 ha eseguito gli scavi nella parte settentrionale dell' isola sulla piazzetta davanti la cattedrale di Santa Maria Assunta e alla chiesa di Santa liosca. In questa zona e' stato eseguito lo scavo 11. Un' altra zona compresa nella attivita' di scavo, dove fu effettuato lo scavo 1, è collocata nella chiesetta di San Marco dietro la cattedrale torcellana. Pero' gli scavi piu' importanti erano collocati nella piazzetta ove non esistevano abitazioni almeno dal Medioevo. In questo luogo la missione ha fatto lo scavo individuando dieci strati e scendendo di quattro metri dal livello odierno della isola. 1 sedimenti della laguna si trovavano circa a sei metri di profondita' contata dallo zero convenzionale. (Marcello 1975J Il‑ 1 15;LecieJewicz et al. 1969). Gli strati piu' recenti sono del XV‑XIV secolo e si trovano sopra il cimitero altomedievale. Esso era collocato sopra lo strato con i forni vetrari datati alla fine del VI1‑17HI secolo e posti sui due metri di profondita'.In questo strato con i forni oltre a scorie di vetro, si trovavano frammenti di piombo, ferro, tessere di mosaici, frammenti di marmo, ceramica da cucina, anfore e oggetti di corno. Fra essi si trovava un pettine di tipo longobardo. Le datazioni radiocarbonio fatte alcuni anni fa e la loro calibrazione, sembrano confermare le datazioni proposte per questi strati altomedievali (Pazdur 2000;Alessio et al.1967) Vari metodi di laboratorio sono stati gia' usati durante le elaborazioni negli anni Sessanta, cio' che e' riflesso nella pubblicazione del 1977.Fra le altre, sono state fatte analisi su campioni di terra. (Marcello 1975;Marcello et al.1968)Sono stati preparati studi sulla fauna e cibi dei lagunari di allora.(RiedI 1981;Tonon 1981)Negli studi sui campioni raccolti durante gli scavi sono stati coinvolti vari laboratori: della PAN di Varsavia, Universita' di Trieste, del CNR di Venezia e Roma. (Leciejewicz et al.1977,233­270; Comel 1975;Alessio et al.,1967) Con la collaborazione attuale fra PAN e CNR sono stati dapprima presi in considerazione gli strati inferiori cioe' VI e VII. Sono proprio questi strati l'obiettivo degli studi particolari riguardanti le ceramiche.Con queste, sono state confrontate le analisi pedologiche concernenti i due strati analizzati di un metro e sessanta centimetri di potenza.Sotto lo strato V, con i forni vetrari, si trovava uno strato rinforzato con pali di legno collocati verticalmente alla profondita' di 1,5 metri.Essi rafforzavano il suolo assieme con tegole, frammenti di anfore, vetri e altro. (Leciejewicz et al.1961,40‑43;Leciejewiez et al.,1977,73­80;Leciejewicz 1981) La inclinazione dei pali della parte occiderale delle) scavo poteva essere causato dalla pressione della terra e inclinazione della scarpata. Puo darsi che questo fatto sia da collegare con la relazione di Cassiodoro che dice che si facevano rinforzi negli insediamenti (Bognetti 1961,3‑9) Questo strato era considerato dagli scavatori come il piu' antico strato di insediamento del VI sec.d.C. Ora, dopo alcuni anni di studi comparativi svolti nel quadro della collaborazione PAN‑CNR, pare possibile formulare la ipotesi dell' insediamento precoce.1 risultati dei vari studi sono ora pubblicati nella serie dei rapporti tecnici del CNR di Venezia.Qui possiamo relazionare brevemente sui dati emersi dopo gli studi preliminari. Lo strato VII dello scavo Il nella piazzetta a Torcello, che si colloca alla profondita' di 1,60 a 2,45 metri dal p.c., e' disuniforme. Nella parte occidentale lo strato e' coperto daglo strato VI.Lo strato VII e' composto di argilla grigia, mescolata con la sabbia e con uno strato sottile di cinque centimentri di ghiaia. Essa appare sui 2,10 metri di profondita' cioe' 4,60 metri dallo zero convenzionale. (Leciej ewicz et al. 1961,42) La ghiaia e' individuata sui vari profili di questo strato e segnata nella documentazione originale. Essa in grande parte non e' stata mai pubblicata e i disegni sono eli IE.Tabaczynska e si conservano molto bene.Nella parte piu' profonda di questo strato si trovano i frammenti di mattoni e la fibbia di bronzo longobarda datata al V‑VII secolo. (Leciejewiez et al.1961,fig.16) Nello strato si trovavano frammenti di mosaici, metalli e vetro. Si propendeva per l' ipotesi della formazione naturale dello strato. 1 dubbi concernevano il periodo di formazione se era avvenuta cioè nel periodo delle alluvioni nominate da Paolo Diacono alla fine del V‑VI secolo, probabilmente in questo periodo la gente doveva artificialmente rialzare il livello dell' isola.Gia' durante gli scavi e' stato osservato che la parte superiore di questo strato è simile allo strato posto sopra, cioe' il VI, datato al VI‑VII secolo. Questi informazioni essenziali potevamo averle dalle analisi pedologiche eseguite da A.Comel, e poco utilizzate dagli archeologi (Comel 1975) i risultati da lui ottenuti in base ai campioni del terreno, indicano la divisione dello strato VII con lo strato sottile di ghiaia di provenienza dalla terraferma. A. Comel ne indicava la provenienza dai Colli Euganei Berici o Lessini. Percio' ha escluso la provenienza fluviale della ghiaia da trasporto dei fiumi Piave, Sile o Brenta. La tessitura dei campioni è stata rielaborata da F.Pianetti.(Pianetti et al.1998; Pianetti et al.2000)Lo studio basico preparato da A.Comel, specialmente per quanto riguarda i campioni provenienti dal quadrato 100 D dello scavo Il e della profondita' 2,05‑2,10 metri, hanno permesso la differenziazione della stratigrafia dello strato VII.(Comel 1975,103). La parte superiore dello strato è divisa con la ghiaia dallo strato inferiore che tocca gli ultimi strati segnati come VIII e IX. Il fatto di individuare la ghiaia come formazione calcarea di tipo berico-lessineo ha permesso eh testimoniare che! lo strato e' state rafforzato intenzionalmente dall' uomo.Occorre escludere che e' stato formato da agenti naturali, durante il cosi detto periodo alluvionale.

Tutto questo significa che in questo periodo la gente non ha lasciato le sue isole ma solo doveva rialzare il livello del suolo.Questo significa anche che gia' prima delle testimonianze della attivita' nello strato V, ove sono collocati i forni, I' uomo formava la isola dove viveva.11 che permette di spostare la data dell' insediamento dal VII secolo quando lavoravano i forni al secolo V quando gli abitanti alzavano il livello della isola attaccata dalle acque.

La ceramica e gli studi futuri.

Abbiamo descritto prima gli elementi degli studi della stratigrafia torcellana implicati nello sviluppo della ricerca.Grazie alle informazioni forniteci da L.Leciejewicz concernenti la stratigrafia, è stato possibile preparare lo studio sulla ceramica torcellana (questo soggetto viene sviluppato qui nel capitolo 5). Grazie ai dati, prima mai pubblicati, contenuti negli inventari dello scavo, e' stato possibile analizzare la distribuzione dei ritrovamenti ceramici. Essi vengono sempre riferiti alla stratigrafia dello strato VII e alla individuazione della ghiaia. (Modrzewska 2000) In questo luogo prima di presentare la analisi completa vogliamo dare il riassunto dei risultati ottenuti. Esiste una sequenza cronologica dalla fine del IV al VII secolo e dalla parte piu' profonda dello scavo alla parte superiore dello strato VII detto "alluvionale". Nello strato VII nella ghiaia, risulta diversa la ceramica che nel resto dello strato. Le cronologie ceramiche costituiscono una sequenza. La ceramica si differenzia dal punto di vista della provenienza. Questa, nella ghiaia risulta importata dalla parte occidentale del Mediterraneo.Nel resto dello strato, risulta ceramica da cucina, da tavola, anfore importate principalmente dall' africa del Nord e parte orientale del mediterraneo.

Le analisi particolari dei materiali permettono di stabilire carte di importazioni delle ceramiche a Torcello, come proponiamo qui. Caratteristiche simili hanno i materiali ceramici importati dall' Africa ed Oriente spostati negli strati di sopra cioe' piu' recenti. Nel quadro della collaborazione recente PAN‑CNR sono stati intrapresi anche studi archeometrici sui materiali ceramici e pietre. (Baranowski,Modrzewska et al.1998) Gli studi vengono continuati con confronti con le analisi già eseguite su altri ritrovamenti della laguna veneta. Studi che sono in corso e i risultati particolari concernenti le alterazioni delle ceramiche nella laguna sono stati ultimamente proposti al congresso organizzato dall Universita' di Barcellona nel 1997.(Modrzewska,Vendrell‑Saez C.s) Sono state anche eseguite analisi mineralogico‑petrografiche dei carotaggi fatti nel vecchio letto del Brenta e di quelli provenienti dagli scavi di Murano fatti nel 1983. Per queste analisi si e' avuta la collaborazione di M. Pawlikowski dell' AGH di Cracovia nel quadro di un finanziamento CNR.

Un altro elemento delle verifiche della stratigrafia torcellana sono le analisi delle ceramiche provenienti degli strati piu' profondi, VIII e R. In questi strati sono presenti i materiali ceramici della fine del 1 e del Il sec.d.C. Occorreva verificare se i materiali sono uniformi cronologicamente o sono mescolati cio'che deve dire sul modo di formazione dello strato. Dall' analisi è risultata la presenza di un contenitore tardoantico fra i materiali romani. Solo le spiegazioni di L.Leciejewiez,ildirettore dello scavo, hanno chiarito E possibilita' della penetrazione del contenitore tardo nello strato romano. E proprio questo periodo e la possibilita'di un insediamento romano nell' isola, eccita di piu' le discussioni.

Dal periodo dei primi scavi polacchi, le ricerche sul terreno si sviluppano in tutta l'Italia del Nord e anche nel Veneto, anche in Italia si formano gruppi di ricercatori per realizzare programmi interdisciplinari, (Arthur et al., 1991;De Guio et al. 1989; De Guio et al. 1990) Per la laguna di Venezia sono importanti le prospezioni svolte nella parte settentrionale della laguna dall' ispettore onorario della laguna E. Canal. Egli, in piu' di trenta anni, è riuscito a scoprire piu' di duecento stazioni archeologiche che si trovano sotto le acque lagunari. Ultimamente la sua opera e' uscita in forma del primo libro dedicato ai vari ritrovamenti antichi.(Canal 1998) Egli prendeva parte agli scavi stratigrafici nell' isola di San Lorenzo di Ammiana, al Nord‑Est di Torcello, svoltisi alla fine degli anni Ottanta. (Fersuoch, Canal et al. 1989; vedi cap. 3) E proprio a E. Canal dobbiamo la possibilita' di studi di materiali ceramici ritrovati da lui nella laguna e conservati presso la sua casa e consegnati via via al Museo archeologico di Venezia. Purtoppo i materiali lagunari non hanno posto dentro la esposizione museale occupata in grande parte dalle opere d' arte raccolte tramite i mercati antiquari. Le prospezioni nella laguna permettono di testimoniare  materialmente la esistenza di strutture antiche oggi sommerse sotto le acque.La distribuzione dei ritrovamenti e il loro carattere permettono di seguire le tappe degli insediamenti nella laguna veneta dai tempi romani fino al Medioevo.

I ateriali provenienti dai luoghi sulla costa come Cittanova  Eracliana, Jesolo , Torcello , Grado e Concordia permettono di costruire il quadro storico nell' arco altoadriatico dall' epoca romana 1Saaoú 1989;Tombolani 1985;Tombolani 1988).Le nuove scoperte come quella del resto del foro di Aquileia mostrano le possibilita' ancora non definite delle ricerche sul territorio altoadriatico( Scavi ad Aquileia 1991, 198‑201). A una parte di questo territorio, legato con le altre parti del Mediterraneo, e aRa laguna dedicheremo qui piu' attenzione per provare a ricostruire la sua storia tramite le scoperte archeologiche.

Capitolo la.

Note sulle ricerche geologiche sulla laguna di Venezia.

Per dare il quadro dello sviluppo della laguna occorre prendere in considerazione i risultati delle scienze biologiche e geologiche, per poi confrontarli con i dati archeologici. Dai sondaggi fatti nella laguna settentrionale risulta una stratigrafia geologica variata dei luoghi lagunari che riflette le diverse tappe dello sviluppo del territorio. Specialmente le ricerche sedimentologiche delle zone fra canale San Felice, Burano e San Antonio presso Torcello risultano interessanti per i ritrovamenti archeologici .(Favero,Serandrei Barbero 1981) Le ricerche sulle microfaune antiche permettono di ricostruire le fasi della formazione della laguna. Esse hanno un valore speciale per interpretare le possibilita' insediative nelle isole lagunari.Queste cambiavano con gli avvenimenti climatici e idrologici come e' possibile ricostruire dai sedimenti.

La laguna, presenta caraterristiche diverse fra Nord e Sud.(Bondesan 1970)1 sondaggi della laguna Nord, verso Torcello, hanno mostrato più di dieci metri di depositi fluviali probabilmente del tardiglaciale Wuerm.A questa fase ne è seguita una in cui F azione eolica ha formato degli accumuli.Sopra questi sedimenti si incontrano argille. In seguito gli apporti di acque dolci formano paludi. Verso l'isola di Torcello il passagio fra i sedimenti palustri e i soprastanti lagunari si trova sui quattro metri dal p.c. Sono state notate grandi variazioni fra i vari luoghi lagunari. E' risultato che il margine lagunare era più verso mare al confronto di oggi. In queste zone sono stati fatti molti ritrovamenti archeologici cio' che indica la minor ampiezza lagunare verso la terraferma, che verra' raggiunta più tardi (Favero,Serandrei Barbero 1981, 124‑125) Questo spostamento può essere dato da cambiamenti climatici o per. qualcuno, ( Fairbriolge 19621daH' innalzamento del mare. Successivamente la attivita' del mare aumenta e F influsso dell' acqua dolce e' limitato ai margini della laguna.Gli organismi indicano un ambiente salmastro e poi la formazione delle barene. Fino a circa 6 metri di profondita' vi sono condizioni lagunaC Invece nel canale San Antonio presso Torcello mancano sedimenti lagunari profondi.

Nei sondaggi di Burano sui cinque metri, si identificano sedimenti lagunari, per cinquanta centimetri a grana fine con resti di legno e organici. Le sabbie da tre a due metri passano ad ambiente lagunare e alla barena. Negli alui sondaggi presso Burano e' stato dimostrato che sui sei metri ci sono i sedimenti marini con intervalli lagunari e cominciano a presentarsi sedimenti fluviali.Sui tre‑quattro metri i sedimenti hanno carattere palustre.Sui tre metri e venti centimetri appaiono sabbie e fauna litorale.In questi livelli si trovano i resti archeologici delle malte, mattoni e costruzioni 1Canal 1998)Sui due metri e venti centimetri appaiono gli apporti delle acque dolci per formare le barene fra i quaranta centimetri e un metro dalla superficie. 1 sondaggi di San Lorenzo di Ammiana hanno rivelato la stessa sequenza come viene confermato dalle nuove ricerche geologiche ed archeologiche  (Studio di processi evolutisà 1998). Nella laguna vicina al litorale ci sono i sedimenti di acqua dolce e nella parte interna quelli delle acque salmastre.La granulometria dei sedimenti e' più grande e più facilmente trasportata.Poi appaiono le sabbie litorali.In questa fase potevano avvenire sommersioni.

La ingressione marina e' stata testimoniata anche nel litorale. (Favero,Serandrei Barbero 1980) Si è verificato che I' innalzamento delle acque riguarda tutta la zona lagunare e non esclude quella di Torcello. Emergono le zone più alte. In questi fenomeni si inquadrano i ritrovamenti di oggetti litici e bronzei presso Lazaretto Nuovo e Meolo.Le costruzioni dei tempi antichi sono appoggiate su pali e rafforzi posti dai due a tre metri di profondita'. Tutto ciò non nega il fatto che non erano condizioni ideali per gli insediamenti.

Sicuramente la via dell' acqua: mare, laguna,litorale era decisiva. Dalle indagini e' risultato che l'ingressione marina era il fatto dei mutamenti lenti del terreno e non di una catastrofe. La regressione poteva essere causata dai cambiamenti climatici.

La regressione marina è stata datata fra X e VIII sec.a.C. La trasgressione circa tre secoli dopo. (Favero,Serandrei Barbero 1981)Non è da escludere che nei tempi preistorici esistesse una laguna primaria spostata più verso il mare.(Bondesan 1970,34) Verso H secondo e primo secolo a.C. è cominciato I' innalzamento del mare.Questi fenomeni sono confermati per la zona delle lagune friulane .(Brambati 1985)Le fasi ingressive e trasgressive si ripetono irregolarmente nel Medioevo.Sembra che, in generale, nelle epoche storiche sia avvenuta una retrocesione della costa.

I primi litorali preetruschi sono stati individuati nel Polesine verso Loreo e Ariano.(Bondesan 1970, 35) Le nuovi calibrazioni delle datazioni radiocarbonio degli scavi di Torcello anno alzato le prime datazioni.(Pazdur 2000)Le scoperte di E.Canal nella laguna dimostrano che il livello del mare era più basso un tempo di più di due metri.Durante il Medioevo fino ai tempi moderni la laguna evolve costantemente come dimostrano anche le carte topo grafiche. (Ci sotto 1968;Dorigo 1994,16‑23)

La regolazione della situazione idraulica era controllata e organizzata dalla istituzione della repubblica che si chiama fino a oggi Magistrato alle acque.Ci sono conservate le leggi concernenti la regolazione idraulica del territorio assieme con le carte e indicazioni topografiche precise del XV e XVI secolo.(Caniato 1988) Ai processi naturali si e' aggiunta I' attivita' della Repubblica di Venezia che dal XV secolo ha portato i fiumi fuori dal loro sbocco lagunare per conservare navigabile la laguna‑(Gallo 1959,78‑89) Tutte queste ricerche hanno significato per la reinterpretazione degli scavi di Torcello. Fra i sedimenti che sono stati individuati vi sono i sedimenti fluviali.Una volta i fiumi sboccavano nella laguna .(Miozzi 1968)All' altezza di Torcello sboccavano il Sile e Piave. Le analisi sedimentologico hanno mostrato tali sedimenti anche a Torcello.(Comel 1975) Una volta le acque del Piave alimentavano il Sile che passava per M ti no‑ Altinum. (Piane tti 1979) Con il loro percorso era legata la finea dì costa.(Brambati 1985,22)Anche nella laguna si ritrovano i sedimenti del Sile specialmente nel canale La Dolce, gia un ramo del fiume. Sicuramente alla formazione della laguna ha anche influito l'abbassamento tettonico del territorio. (Alberotanza et al. 1977)Alcuni calcolano F abbassamento nella zona di Venezia di quindici millimetri all' anno.(Bondesan 1970,36) Pero' la velocita' di questo processo non era sempre uguale.(Pianetti  1980) 1 resti romani sono oggì a cìrca tre metrì e i medievali sul metro sotto il livello del mare.Fin a oggi i geologi non sono d'accordo se ambedue fiumi , sfocianti nella laguna Nord: Sile e Piave, avevano uno sbocco comune percio' gli scavi di Torcello possono essere una buona dimostrazione che i sedimenti dei due fiumi non mancano durante i periodi storici AI lento abbassamento del suolo potevano contribuire gli spostamenti dei fiumi che formavano la laguna.Gli studi sull' abbassamento del suolo (subsidenza) sono complicati e molto specialistici. Uno dei più complessi e recenti studi che propone la carta degli abbassamenti per l'Italia Nordorientale è stato preparato da un gruppo di vari specialisti di geologia,palinologia,geografia ed informatica nel 1995(Bondesan et al.1995)Nello studio sono stati evídenziaú più di duemila chilometri quadrati del territorio situati sotto il livello del mare sui più di trecento chilometri fra Monfalcone in Friuli e Cattolica in Emilia.Dagli studi e' risultato che in alcuni luoghi del delta del Po il suolo si e' abbassato più di due metri durante il secolo XIX. Le previsioni di regolazione per il secolo prossimo devono rispettare le tendenze naturalì per la protezione del territorio e le citta'.(Bondesan et al. 1995, ßg3)Tutti sembrano processi distribuiti nello spazio e nel tempo unicamente nella fine del V e VI secolo I' aumento delle acque dovette essere brusco cio' che ha fatto portare la ghiaia fino a Torcello, innalzamenti dei pavimenti delle basiliche e, a Concordia sulla costa, come si puo' vedere oggi nel complesso basilicale della citta'. Chissa' se è stato un cataclisma come e' successo a Venezia nel 1966 ove le acque si sono alzate di quasi un metro.

Risulta che il livello marino negli ultimi cento anni si e' alzato in modo evidente e il suolo si e' abbassato. (Bondesan 1970,38) Tutti questi fenomeni naturali e antropici formano il quadro del passato del litorale e laguna di Venezia.